Per Non Perdere La Bussola In Internet: Consigli Per Compiere Proficue Ricerche
brenda11282 de Septiembre de 2013
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Per non perdere la bussola in internet:
consigli per compiere proficue ricerche
La rilevanza del web come “miniera” di informazioni è lapalissiana.
Una ricchezza da saper gestire: ecco qualche trucco in proposito
di Vera Gheno
Come è ormai noto alla maggior parte delle persone, internet è nata negli Usa più di quarant’anni fa, in pieno periodo di Guerra fredda, come rete di comunicazioni militari capace di sopravvivere anche a un attacco su larga scala. Strutturalmente, si tratta di una retedistribuita: questo significa che ogni suo nodo è connesso a più di un altro nodo, in modo che, anche nel caso che una parte della rete venisse abbattuta, il resto della struttura possa rimanere in funzione.
La sua natura, inizialmente concepita per uno scopo militare – che non deve stupire, visto che spesso le innovazioni tecnologiche vengono sviluppate in questo ambito – è andata via via mutando, aprendosi prima agli enti di ricerca scientifica e poi a strati sempre più vasti della popolazione mondiale. Ai nostri giorni, essa è una rete di comunicazioni di importanza capitale, che avviluppa il globo terrestre. Per avere un’idea anche visiva del fenomeno, è possibile visitare il sito Cybergeography (www.cybergeography.org), che contiene una vasta raccolta di mappe della “rete delle reti” in vari momenti della sua esistenza.
Bisogna tuttavia tenere a mente ciò che la nostra prospettiva eurocentrica tende a farci dimenticare: ancora oggi, il popolo degliinternauti, gli utenti di internet, rappresenta una minoranza rispetto a tutti coloro che, per vari motivi – economici o tecnici o culturali – non hanno accesso alla rete: si pensi che tutt’oggi il “centro” della rete è rappresentato dagli Usa, seguiti da vicino dall’Europa e dai paesi più ricchi dell’Asia; tutto il resto del mondo è cablato in maniera molto più scarsa. L’Africa, ad esempio, è per il momento esclusa dalla dorsaleintercontinentale a banda larga, e risulta connessa al resto del mondo solo da una linea di portata molto inferiore a quella che collega gli altri continenti. A questo proposito è possibile consultare la Global internet map realizzata dalla società “Telegeography” all’indirizzowww.telegeography.com/products/map_internet/index.php.
Le persone si connettono a internet per le ragioni più diverse: chi per lavoro, chi per intrecciare nuovi rapporti, chi per passare il tempo, chi per fare shopping, ma in generale, quale che sia lo scopo, la “merce di scambio” primaria e più diffusa è l’informazione.
La rete dà accesso a una quantità di informazioni praticamente infinita. Ciononostante, o forse proprio per questo motivo, la sovrabbondanza di “stimoli” può provocare nell’utente, specie se meno esperto, un vero e proprio senso di smarrimento. Non è possibile conoscere ogni angolo di internet, non si può avere familiarità con ogni servizio che la rete offre. Tuttavia è possibile dotarsi di alcuni strumenti essenziali per poter godere al meglio dell’esperienza di navigare nel cyberspazio.
Primi passi nella rete
Tra i molti servizi resi disponibili da internet, il primo approccio dell’utente avviene spesso attraverso l’email o il World wide web, la “giungla” di siti che si possono navigare grazie a un programma chiamato browser come, per esempio, Internet explorer, Netscape, Firefox o Opera. “Aprendo” ognuno di questi programmi, il computer, connesso a un service provider, un fornitore di accesso a internet, apre una finestra dentro la quale è possibile visualizzare una pagina web. Sì, ma quale? Cosa possiamo trovare in rete, e soprattuttocome possiamo trovarlo? Il browser, infatti, senza l’intervento dell’utente, non “va” da nessuna parte; andrà digitato l’indirizzo di un sito web a cui interessa accedere: l’utente, quindi, dovrà avere un ruolo attivo in questa procedura.
I motori di ricerca: come interrogarli
Proprio per aiutare chi sa cosa cercare ma non sa dove cercarlo, esistono i motori di ricerca. Essi permettono di trovare, attraverso l’inserimento di parole chiave, dei siti web pertinenti ai termini inseriti. Esistono numerosi motori di ricerca, con funzioni differenziate: molti di loro sono raccolti e catalogati presso www.motoridiricerca.it. Tra tutti i motori di ricerca, uno dei più famosi e potenti è Google. Digitando www.google.it si accede a una pagina volutamente spartana – tale da essere accessibile anche da parte di utenti con computer meno potenti – che al centro contiene un riquadro in cui digitare la richiesta.
La formulazione di tale richiesta, tuttavia, non è banale come potrebbe sembrare. Certo, niente vieta di inserire nella finestra di ricerca una frase di senso compiuto, del genere «dove trovo gli orari ferroviari?»; ma il computer è molto meno “intelligente” di quanto si possa pensare, o per lo meno non è affatto intuitivo: la domanda posta in questi termini è sovraccarica di elementi semanticamente vuoti, molto generici, come dove, trovo e gli. Questi lemmi non sono funzionali per la ricerca e, anzi, appesantiscono il lavoro di elaborazione da parte del programma. Specularmente, la ricerca così formulata fornisce un’abbondanza di risultati, ma se l’obiettivo era trovare l’orario ufficiale delle Ferrovie dello stato, non sarebbe stato raggiunto così facilmente.
Un consiglio da seguire è di formulare ogni ricerca nella maniera più essenziale possibile, limitando l’immissione ai soli termini portatori di significato e cercando di introdurre ogni parola nella sua forma più semplificata. In questo caso, per esempio, si provi a scrivere solamente “orario ferrovie”: il primo risultato che si ottiene è proprio il rimando al sito ufficiale di Trenitalia, www.trenitalia.it. Richieste “pulite”, dunque, danno origine a risposte pulite. Una nota a margine: la rete non distingue quasi mai tra lettere maiuscole e minuscole, per cui sarà del tutto indifferente scrivere “Ferrovie” o “ferrovie”. Lo stesso principio vale per gli indirizzi dei siti e per quelli di posta elettronica: non sono, come si dice in inglese, case sensitive.
Lo stratagemma delle virgolette
Con un piccolo accorgimento è possibile rendere ancora più precisi anche i risultati di una ricerca semplice come quella appena portata a esempio: scrivendo “orario ferrovie” tra virgolette, la ricerca viene limitata a tutte quelle pagine nelle quali le due chiavi di ricerca compaiono una accanto all’altra. Infatti, prima Google aveva trovato 618.000 pagine, con questa formulazione ne trova solamente 25.300. I risultati non cambiano troppo nel caso di sintagmi, ovvero gruppi di parole che normalmente appaiono comunque contigui, come, per esempio corriere della sera o teatro alla scala . Si metta invece il caso che io voglia vedere tutte le pagine dove compare il mio nome e cognome. Se cerco Vera Gheno, Google mi restituisce 10.900 risultati, tra i quali anche tutti quelli in cui vera compare con il senso di aggettivo e non di nome proprio (ovviamente non c’è distinzione tra maiuscole e minuscole!). Se invece inserisco “Vera Gheno”, tra virgolette, ecco che limito la ricerca a 298 pagine dove compare, come si dice, il sintagma esatto formato dalla sequenzanome+cognome (ma non troverò le eventuali pagine dove invece l’ordine è invertito in cognome+nome).
Dunque, per una ricerca quanto più efficace, si tengano a mente questi due piccoli consigli: limitare la ricerca a poche, salienti parole chiave e, nel caso di due o più chiavi di ricerca contigue, porle tra virgolette.
Comparare due risultati di ricerca
Talvolta si potrebbe avere la necessità di comparare i risultati di ricerca ottenuti con due chiavi diverse, magari per decidere quale, tra due usi linguistici, sia il più diffuso in rete. Un piccolo strumento che, in questo caso, può risultare utile, è Google fight(www.googlefight.com): una pagina che permette di operare un confronto diretto tra due ricerche, fornendo un grafico comparato dei due risultati.
Se per esempio si volesse capire la dizione corretta (o almeno quella più usata, che non sempre vuol dire più giusta) tra paralimpiadi eparaolimpiadi, basta che si inseriscano i termini nelle due caselle di ricerca e si scoprirà che per il primo termine si hanno 729.000 risultati, per il secondo 201.000: tali cifre, pur non avendo nessuna pretesa di essere scientificamente attendibili, possono aiutare l’utente a orientarsi verso la variante corretta, ovvero paralimpiadi. Un’ulteriore riprova può venire data dalla consultazione di uno dei molti dizionari dell’italiano disponibili gratuitamente on line, come la versione ridotta del dizionario De Mauro Paravia (www.demauroparavia.it).
Quando il world wide web non basta: i newsgroup
Può talvolta capitare di cercare un’informazione talmente particolare o specialistica da essere convinti di non poter trovare nessuno che abbia trattato la questione. Per fortuna – o purtroppo – è più probabile che qualcuno, da qualche parte, ne abbia già scritto qualcosa. Se una ricognizione sui siti web non ha dato frutti, è invece molto probabile che sui newsgroup, o gruppi di discussione telematici, si trovi una risposta al quesito.
I gruppi di discussione telematici sono un settore di internet ancora relativamente poco conosciuto, anche perché fanno parte di una rete,Usenet, solo parzialmente integrata al web. Usenet è fondamentalmente una sconfinata collezione di “piazze telematiche”, ognuna dedicata a un argomento specificato nel titolo del gruppo stesso.
Una ricerca sul World wide web darà risultati diversi da una ricerca sui gruppi di discussione. Poniamo, per esempio, di voler conoscere il parere
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