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Canto XI Paradiso


Enviado por   •  27 de Mayo de 2014  •  2.047 Palabras (9 Páginas)  •  278 Visitas

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Canto XI Paradiso

Vanitá delle cose terrene e felicitá Celeste

O insensata cura de’ mortali,

quanto son difettivi silogismi

quei che ti fanno in basso batter l’ali! 3

O insensati problemi dei uomini , come son falsi i suoi raggionamenti che rivolgono gli animi degli uomini agli interesi terreni.

Chi dietro a iura e chi ad amforismi

sen giva, e chi seguendo sacerdozio,

e chi regnar per forza o per sofismi, 6

Chi regge dietro alle scenze giuridiche , e chi alla medicina , e chi seguendo sacerdozio non come missione , bensi como mezzo di lucro e onore , e chi regge non por vocazione ma a scopo di lucro con violenza e inganno.

e chi rubare e chi civil negozio,

chi nel diletto de la carne involto

s’affaticava e chi si dava a l’ozio, 9

E chi a rubare , e chi a diritto civile , e chi era involto nel pecato delle passioni sensuali che per soddisfarli s´affaticava , e si dava all´ozio, a quel abandono di se stesso per una speranza di piacere .

quando, da tutte queste cose sciolto,

con Bëatrice m’era suso in cielo

cotanto glorïosamente accolto. 12

Quando io da tutte queste cose io sono stato liberato , con Beatrice in cielo ero accolto tra tanta infinita grazia , tra tanta luce e gloriosa beatitudine.

Due Dubbi di Dante

Poi che ciascuno fu tornato ne lo

punto del cerchio in che avanti s’era,

fermossi, come a candellier candelo. 15

Poi che ciascuno dei dodici spiriti che copongono la corona fu tornato nel punto dove erano prima e si fermo come una candela fisata nel candeliere . ( ciascuno aveva il suo luogo fiso ).

E io senti’ dentro a quella lumera

che pria m’avea parlato, sorridendo

incominciar, faccendosi più mera: 18

Ed io senti dentro quella luce ( dentro quello spirito luminoso ) , che le aveva parlato prima che incominciava a sorridere piu pura e cioe piu chiara anche.

«Così com’ io del suo raggio resplendo,

sì, riguardando ne la luce etterna,

li tuoi pensieri onde cagioni apprendo. 21

Cosi come la mia luce deriva dalla luce eterna di Dio (come io risplendo nella mia aureola nell ragio della luce eterna). Io vengo a conoscensa di cio che provoca l´origina dei tuoi pensieri.

Tu dubbi, e hai voler che si ricerna

in sì aperta e ’n sì distesa lingua

lo dicer mio, ch’al tuo sentir si sterna, 24

Tu hai dei dubbi e vuoi che il mio dire sia nuovamente distinto e chiarito in parole aperte e diffuse da resultare comprensibili alla tua mente.

ove dinanzi dissi: "U’ ben s’impingua",

e là u’ dissi: "Non nacque il secondo";

e qui è uopo che ben si distingua. 27

Riguardo al punto del mio discorso precedente dove io dissi : “ U ben si impigua se non si vaneggia , bene si ingrasa se non se va dietro a vanitadi. Riguardo al altro punto dove dissi a veder tanto non surse il secondo sopra questi dubbi si deve fare una distinzione.

San Franceso e San Domenico

La provedenza, che governa il mondo

con quel consiglio nel quale ogne aspetto

creato è vinto pria che vada al fondo, 30

La divina providenza che regola il corso delle umane vicende con i suoi decreti impenetrabili ad ogni intelletto creatro e abbagliata prima di riuscire a conoscerla.

però che andasse ver’ lo suo diletto

la sposa di colui ch’ad alte grida

disposò lei col sangue benedetto, 33

Affinche la chiesa , le comunita dei credenti sposa di cristo si uni a lui, versando il proprio sangre della croce.

in sé sicura e anche a lui più fida,

due principi ordinò in suo favore,

che quinci e quindi le fosser per guida. 36

Piu sicura di se stesso e piu fedele a lui istitui per lei due compioni della fede che la guidasero da una parte(La carita dei francescani) e dall´altra la sapienza dei domenicani.

L’un fu tutto serafico in ardore;

l’altro per sapïenza in terra fue

di cherubica luce uno splendore. 39

San Francesco fu un ardente de carita ; come un serafino ; San Domenico splendente di sapienza come un cherubino.

De l’un dirò, però che d’amendue

si dice l’un pregiando, qual ch’om prende,

perch’ ad un fine fur l’opere sue. 42

Io parlero di uno di loro , glorificando l´uno qualunque dei due si prenda , e come se si parlasse di entrambi , giacche il loro operato fu rivolto allo stesso fine, al miglioramento del pensiero ecclesiastico della Divina Verita.

Vita di San Francesco

Intra Tupino e l'acqua che discende

del colle eletto dal beato Ubaldo,

fertile costa d'alto monte pende, 45

Tra il fiume topino e l´acqua che discende del colle Gubbio , fu scelto quel luogo per il Beato Ubaldo per la sua vita d´eremitagio , dove la fertile costa pende di un alto monte

onde Perugia sente freddo e caldo

da Porta Sole; e di rietro le piange

per grave giogo Nocera con Gualdo. 48

Dal quale monte da porte sole Perugia sente Freddo e Caldo ; mentre dietro dalla parte oporsta Nocera e Gualdo Piangiono per le sue condizioni climatiche sfavorevole.

Di questa costa, là dov’ ella frange

più sua rattezza, nacque al mondo un sole,

come fa questo talvolta di Gange. 51

Da questa costa , la dove essa si fa meno ripida , Nacque al sole un sole che e Francesco che ilumino al mondo con la sua santa vita e la ordine dei fratti , cosi luminoso e dotato di piu intensa virtu fecondatrice come questo sole dal cui si trova allora santo tomaso.

Però chi d’esso loco fa parole,

non dica Ascesi, ché direbbe corto,

ma Orïente, se proprio dir vuole. 54

Perció chi parla di questo luogo non dica Assisi , poiche direbbe troppo poco , ma Oriente , se vuole esprimersi in modo corretto.

Non era ancor molto lontan da l’orto,

ch’el cominciò a far sentir la terra

de la sua gran virtute alcun conforto; 57

Non era ancora molto lontano dal momento della sua nascita , che la terra incomincio a sentir qualche beneficio influsso della sua grande virtú .

ché per tal donna, giovinetto, in guerra

del padre corse, a cui, come a la morte,

la porta del piacer nessun diserra;60

Giovane ancora affronto l´ira paterna per amore di una donna tale che a lei nessuno fa accoglienza , e anzi tutti la detestano e la sfuggono come la morte, aprire l´animo a un qualche oggetto

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