La Educacion Virtual

La educacion virtual es un metodo de aprendizaje reflexivo, que permite al protagonista de la accion cognitiva acceder a la educacion atraves de un conjunto de metodologias y estrategias didacticas que aprovechan las tecnologias de la informacion y la comunicacion para facilitar los procesos de conocimiento y formacion eliminando principalmente las barreras de tiempo, de espacio, entre otros motivos, permitiendole de tal modo al estudiante formar parte activa del proceso educativo.

La educación virtual se adapta a las necesidades del estudiante en cuento a

Consideo que son muchas las ventajas de la educacion virtual, principalmente la oportunidad de interactuar con el docente y con los demas compañeros sin necesidad de tenernos que desplazar a un aula de clase, haciendo de esta forma coincidir de una parte la oportunidad de acceder a la educacion, con las obligaciones laborales, y familiares.

CAPITOLO I – I RICORSI AMMINISTRATIVI

I caratteri e la funzione.

Nei confronti degli atti e dei comportamenti dell’amministrazione che si assumano lesivi di inte-ressi legittimi e di diritti soggettivi, agli interessati è riconosciuta in via generale la possibilità di ricorrere, innanzitutto alla stessa PA.

L’attività di decisione dei ricorsi amministrativi è ricompresa nell’ambito della c.d. autotutela, os-sia la facoltà riconosciuta alla PA di intervenire autonomamente sui propri atti, indipendentemente dalla rilevanza esterna degli stessi; allo stesso tempo, la decisione sui ricorsi gerarchici fa parte dell’attività giustiziale della PA, ossia dell’attività attraverso cui la parte pubblica svolge una fun-zione nell’obiettivo interesse della collettività, curando che i propri provvedimenti e i propri com-portamenti siano conformi al diritto.

L’attività di decisione dei ricorsi amministrativi è doverosa e nel svolgerla la PA è tenuta a prov-vedere rispettando le scelte degli interessati, cioè tenendo conto dei motivi da questi dedotti. Se la PA ritiene che i ricorsi siano fondati, l’amministrazione deve annullare i propri provvedimenti ov-vero modificare i propri comportamenti.

Per garantire l’effettivo accesso alla giustizia amministrativa, si è intervenuti in 2 direzioni: a) si-lenzio-rigetto, ossia il procedimento al termine del quale è possibile al ricorrente far constatare che l’amministrazione non ha deciso sul ricorso gerarchico, con il risultato di consentire comunque un ricorso in sede giurisdizionale; b) l’esclusione, da parte della legge TAR, che il ricorso al giudice amministrativo debba essere necessariamente preceduto da un ricorso amministrativo .

I ricorsi amministrativi si possono distinguere in ricorso gerarchico proprio, improprio, opposizio-ne e ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

L’ambito del ricorso gerarchico.

Il ricorso gerarchico è un rimedio di carattere generale, cioè ammesso nei confronti di tutti gli atti amministrativi non definitivi, ossia quegli atti emanati da organi rispetto ai quali sussista un supe-riore gerarchico e in ipotesi nelle quali l’ordinamento espressamente non escluda la possibilità di gravame (art. 1 dpr n. 1199 del 1971).

Il ricorso gerarchico improprio, invece, è il ricorso gerarchico che è possibile nei confronti di atti emanati da organi rispetto ai quali non sia individuabile un superiore gerarchico nelle ipotesi pre-viste espressamente dalla legge (art. 1 dpr n. 1199 del 1971). Il ricorso gerarchico improprio è ammesso con riguardo nei confronti degli atti amministrativi dei ministri, degli enti pubblici o di organi collegiali, ossia di quegli organi rispetto ai quali non è normalmente individuabile un supe-riore gerarchico.

Il ricorso in opposizione, infine, è il ricorso proposto allo stesso organo che ha emanato il provve-dimento ed è ammesso nelle sole ipotesi previste alla legge.

I ricorsi amministrativi fanno sorgere il dovere di provvedere.

La

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