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La Filosofia Oggi


Enviado por   •  21 de Septiembre de 2013  •  959 Palabras (4 Páginas)  •  248 Visitas

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rberto Bobbio

STATO, GOVERNO, SOCIETA'

(ed. Einaudi, Torino 1985)

1.

La nascita dello Stato e' il punto di passaggio dallo stato di natura/eta' primitiva all'eta' civile dove 'civile' sta insieme per 'cittadino' e 'civilizzato' (pag.63).

Se lo Stato sia sempre esistito dipende dalla definizione che se ne da': l'estensione di un concetto e' inversamente proporzionale al numero delle sue connotazioni, l'enfasi sulle analogie piuttosto che sulle differenze e' decisiva per vedere la continuita' piuttosto che la discontinuita' fra lo Stato moderno e gli ordinamenti precedenti (pag.59).

Oggi il sistema politico e' un sottosistema del sistema sociale, lo Stato nell'eta' moderna si e' degradato a parte della societa', la sociologia politica e' una parte della sociologia generale (pagg.51-52); la dottrina dei diritti individuali e il principio che il governo e' per l'individuo e non viceversa, sono divenuti (idealmente) irreversibili (pag.55).

Con Machiavelli, "Stato" viene usato come genere, "repubblica" come specie (una delle forme di governo); per gli antichi l'unico termine di genere era invece civitas (pagg.56-57).

2.

Il significato di societa' civile come "sfera dei rapporti sociali distinta dalla sfera dei rapporti politici" (pag.24) deriva da Hegel e Marx, talora paese reale/paese legale (pag.25), talaltra luogo di formazione delle domande (input) contro luogo di definizione delle risposte (output), dove l'ingovernabilita' (aumento delle domande senza risposte) genera crisi di legittimita' (pag.26): la societa' civile, in questi casi (periodi di crisi istituzionale) e' il luogo dove si formano i poteri di fatto (pag.27).

In negativo, societa' civile e' tutto cio' su cui non si esercita il potere statale: non-statale come pre-statale (associazioni), anti-statale (nel significato assiologico di gruppi per l'emancipazione del potere politico, contropoteri), post-statale (nel significato insieme assiologico e cronologico di ideale che sorge dalla dissoluzione dello Stato).

L'Autore distingue tre modelli:

- il modello aristotelico, caratterizzato dalla dicotomia famiglia/stato;

- il modello giusnaturalistico, dove la dicotomia diventa stato di natura/stato civile;

- il modello hegeliano dove vi e' progressione tra famiglia, societa' civile, stato.

La societa' civile nel modello hegeliano e' una forma incompiuta di Stato (pag.31), nel modello hobbesiano e' l'antitesi dello stato di natura (pag.35), ed e' utilizzata comunemente anche in contrapposizione al potere religioso (pag.36); con Ferguson (in positivo) e Rousseau (in negativo) l'aggettivo 'civile' assume il significato di 'civilizzato' (pagg.38-39).

Bobbio rileva due processi contraddittori: lo Stato che si fa societa' (dallo Stato sociale fino allo Stato totalitario) e la societa' che si fa Stato (fino all'estinzione dello Stato); i due processi sono rappresentati rispettivamente dalle figure del cittadino protetto e del cittadino partecipante (pag.42).

3.

Legittimita' ed obbligo politico sono problemi intimamente connessi: "l'obbedienza e' dovuta soltanto al comando del potere legittimo" (pag.81); l'obbedienza e il diritto di resistenza possono essere attivi o soltanto passivi.

Secondo i positivisti il potere effettivo e' anche quello legittimo; Kelsen distingue quattro limiti al potere statale (pag.86): limiti spaziali (territorio), personali (popolo), temporali (dall'emanazione all'abrogazione di ciascuna legge), materiali: materie oggettivamente non regolamentabili (Spinoza: il sovrano

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